“I nostri militari sono al momento impegnati in Iraq nella salvaguardia della diga di Mosul, a una trentina di chilometri dalla città, oltre agli addestratori che sono ad Erbil e a Baghdad. Complessivamente, tra settore aereo e settore terrestre, noi contiamo circa 1.400 unità. I militari italiani che sono a vigilanza dei lavori sulla diga, non saranno coinvolti nella battaglia di Mosul”. Ha tenuto a puntualizzarlo stamane ad Agorà, su Raitre, Roberta Pinotti, ministro della Difesa. “Oltre la metà del territorio occupato in Iraq dal cosiddetto Califfato ha affermato la Pinotti – era stato già ripreso, però l’offensiva di Mosul era preparata da tanto tempo, per l’essenzialità di riprendere questa città simbolo, centro fortissimo del radicamento dell’Isis in Iraq. Essendo la situazione irachena molto composita, tra curdi, sunniti, sciiti, l’anno di preparazione per riprendere Mosul è servito anche per capire con quale strategia intervenire e quale sarà la composizione della futura ’governance’ ha poi aggiunto il ministro della Difesa concludendo – La preparazione militare è stata fatta da lungo tempo, ma c’è anche il tema della popolazione di Mosul, che nulla ha a che fare con l’Isis e che deve essere salvaguardata”.
M.